Carissimi innamorati, occhio alla grammatica. Impazzano nei social media fotografie di graffiti urbani zeppi di strafalcioni e orrendi abusi della lingua italiana, martoriata e offesa in ogni modo.


Quali sono gli errori più comuni? Primo assoluto l’uso sconsiderato dell’acca: “Ti o tanto amato”, “O bisogno di te”, “Principessa torna ha volare con me”.
Poi i verbi, dannati verbi. I congiuntivi, i condizionali, la misteriosa e ardita concordanza dei tempi che addirittura rimanda (aprendo uno squarcio d’orrore al solo pensiero) alla consecution temporum della lingua latina. Giammai. Meglio l’indicativo presente per evitare spericolati tentativi che sconfinano nello spasso. Esempi? “Se tu non ci fossi, la mia vita non esistesse”. “Rimanerai sempre nel mio cuore”. “Non voglio che i nostri destini si perdino nell’infinito… e tu?”.
Ci sono altre tre tipologie interessanti.

Tre, i “combo” – errore grammaticale più errore di concetto – del tipo: “L’allontananza ha fatto rafforzare la tua assenza”.
Poi c’è l’apoteosi dell’assurdo. Per me il premio va a: “Non posso fare almeno di te”. Commovente, quasi poesia.

“Tuo marito ti trascura all’etto? Chiamami”.
La mia compagna mi trascura al Kg...hai un numero anche per me? ��
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